TELECONTROLLO
 
La normativa
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 1996
sulle disposizioni in materia di risorse idriche, ha previsto l'adozione, da parte
del gestore, di un sistema di controllo dello stato globale del servizio attraverso
l'attivazione di una banca dati opportunamente consultabile anche da postazione remota e
da soggetti diversi dal gestore.

Il Gestore si impegna ad utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal progresso tecnologico e scientifico per esercitare un controllo sul funzionamento del sistema ed individuare con tempestività le anomalie di funzionamento degli impianti di produzione e smaltimento e delle reti, nonché gli scostamenti dagli standard di qualità previsti dalla legge.
 
I primi sistemi di telecontrollo
Fin dai primi anni novanta, il settore tecnico dell’ex Consorzio Acquedotto dell’Isola, ha cominciato a dotare i propri impianti d’acquedotto con sistemi di telecontrollo in grado di rilevare e segnalare a distanza lo stato di funzionamento degli stessi.
In particolare il sistema attivato era in grado di trasmettere al personale preposto le anomalie di funzionamento, possibili cause di ripercussioni sul servizio, come le mancanze di tensione o il livello dei serbatoi di accumulo.
Tale telecontrollo, progettato e installato dal personale dell’azienda, era composto essenzialmente da un sistema di:
  • ponti radio per la trasmissione di segnali digitali
  • combinatori telefonici
  • strumentazioni elettroniche per il rilevamento in campo dei segnali (misuratori di livello, di portata, di pressione, ecc).



Pur nella sua "artigianalità", tale sistema ha permesso di garantire sempre un'elevata qualità del servizio fornito, essendo in grado di far intervenire il personale Hidrogest preposto per la risoluzione di problemi di funzionamento, prima che questi si ripercuotessero sul servizio.
A questo sistema mancava solo un vero e proprio sistema di telerilevamento, che fosse in grado di acquisire in continuo, in un opportuno archivio, tutti i segnali rilevanti di funzionamento (come livelli di falda, di serbatoi, pressioni, portate, ecc.), con possibilità di interrogazioni statistiche mediante grafici.
Pertanto, in attesa di trovare un sistema idoneo per il telerilevamento in continuo, la gestione operativa dell'acquedotto procedeva con il solo telecontrollo che il personale dell'azienda aveva installato in economia.
Gli impianti d'acquedotto venivano comunque via via predisposti per la trasmissione delle misure al telecontrollo di futura installazione, ed in occasione di ogni manutenzione, il personale procedeva con la sostituzione in campo di alcune apparecchiature di misura e di comando di tipo meccanico o idraulico con apparecchiature di tipo elettronico (misuratori elettromagnetici di portata, misuratori di livello a ultrasuoni e trasduttori di pressione).
 
La soluzione vincente
Nel corso dell'anno 2006 il settore tecnico dell'acquedotto ha avuto l'opportunità di fare una sperimentazione in campo del nuovo sistema di monitoraggio e telecontrollo denominato "Rilheva Xeo4": un innovativo sistema di monitoraggio e telecontrollo che permette di tenere monitorati in qualsiasi momento, gli impianti di acquedotto.
Tutte le prove fatte sull'acquedotto, hanno convinto della bontà di questo innovativo sistema, che sembra essere la soluzione vincente in quanto perfettamente rispondente alle richieste del D.P.C.M. 4 marzo 1996; si è pertanto dato seguito, a partire dal 2007, all'implementazione del sistema "Rilheva Xeo4", su tutti gli impianti dell'acquedotto Hidrogest.
La visione del sistema di telecontrollo può essere gestita attraverso internet da un qualsiasi pc e attraverso un qualsiasi cellulare o palmare, attraverso l'immissione di una password.
 
DEPURATORE DI BREMBATE – sistemi di telecontrollo
A partire dal 2002 sono state progressivamente installate strumentazioni per il monitoraggio del processo depurativo: misuratori di portata, sonde di ossigeno disciolto, sonde di misura della concentrazione dei solidi sospesi e conta-ore per il funzionamento delle apparecchiature.

Dal 2003 è stato installato un sistema, realizzato in economia, di trasmissione allarmi mediante combinatore telefonico per permettere di intervenire su anomalie anche quando l'impianto non è presidiato.

A partire dal 2006, in corrispondenza con i lavori di ampliamento, è stato installato un nuovo sistema di telecontrollo, che oltre alla rilevazione e trasmissione dei segnali di allarme, permette da remoto regolazioni o interventi di arresto/accensione dei macchinari.